il Dolce di Pasta Sfoglia che ognuno ha nella testa


Adesso l'ho capito: la consapevolezza che abbiamo di noi è come un Dolce di Pasta Sfoglia!

Non so se questo paragone mi sembra così lampante solo perché ho deciso di mettermi a dieta ma, secondo me, un fondo di verità c'è!
E' innegabile che ognuno di noi conosce se stesso: i propri pregi, i propri difetti e, ovviamente, i propri limiti ed è anche innegabile che l'Uomo ha un innato spirito di conservazione come qualunque altra Specie sulla Terra; questi due concetti, sommati, fanno si che la nostra psiche si comporti un po' come un Dolce di Pasta Sfoglia appunto!
Noi, Pasticceri di noi stessi, decidiamo di farcire i diversi strati della nostra Coscienza con "qualcosa" e, normalmente, la farcitura che ci piace meno la mettiamo negli strati più profondi sperando che passi inosservata! Nei primi strati sottili mettiamo i lati di noi che ci piacciono di più poi, leggermente più sotto, di solito farciamo il nostro Dolce con i piccoli difetti: quelli che, comunque, sono facilmente denunciabili e con cui, in fin dei conti, non è poi complicato convivere. Nella mia sfoglia, ad esempio, penso che sotto i primi strati di pregi ci sia un sottile strato della mia eccessiva sensibilità e della mia paura di solitudine.
Man mano che scendiamo con gli strati, però, siamo costretti a mettere le farciture più "pesanti", quelle che, se chi mangia non le sente, va bene uguale..anzi meglio!
E sono proprio quelle farciture li che, noi stessi, fingiamo di non sentire quando decidiamo di dare un morso alla nostra creazione!
Passiamo così tanto tempo a fingere che non ci sono che, alla fine, ci convinciamo che la sfoglia del nostro Dolce sia più sottile e che quegli strati li, in realtà non sono mai esistiti.
A lungo andare però, può capitare che gli strati ripudiati, provochino qualche problema e noi, ormai dimentichi della loro presenza, non riusciamo a capacitarci da dove sia spuntata quella specie di intolleranza che ci fa stare male!
Qui dovrebbe subentrare (l'ho capito dopo) la Psicoterapia.
Lo Psicologo dovrebbe essere una specie di Assaggiatore così bravo da identificare, in un sol morso, tutti gli strati farciti e, pian piano, dovrebbe riuscire a farci dichiarare tutti gli ingredienti che abbiamo usato per farcire il nostro Dolce senza quasi farcene rendere conto!
Ecco: nel mio caso il Dott. L ha assaggiato il mio Dolce ma, invece di farmi confessare piano piano gli ingredienti, dopo un'interminabile masticata, non solo li ha elencati tutti lui stesso ma ha anche criticato la sostanza proprio di quegli ultimi strati. Del tipo: "negli ultimi strati hai messo marmellata ai lamponi e cioccolato. Pessima scelta perché i lamponi della marmellata non erano affatto maturi e hanno un sapore orribile e il cioccolato, con il resto del dolce, non c'entra proprio nulla! Possibile che non te ne sei accorta? Togli immediatamente il cioccolato e aggiungi della crema di nocciola!" 
Diciamolo, anche il miglior pasticcere al mondo, quello più sicuro della propria professionalità, davanti ad una dichiarazione del genere sarebbe vacillato!
Pensate cosa è successo a me che gli ultimi strati  manco volevo vederli e che, comunque, in fondo in fondo ero convinta di aver fatto un Dolce non così terribile nel suo insieme!
Dopo lo shock iniziale ho comunque cercato, maldestramente, di sistemare il mio Dolce.
Ho provato a togliere la farcitura degli ultimi strati finendo però col rompere anche la sfoglia ...e mi sono ritrovata un ammasso di sfoglia, briciole, cioccolato mescolato con marmellata di lamponi...insomma un disastro!!
Era un Dolce così rovinato che nessuno lo riconosceva e, anche quelli che gli ultimi strati non li avevano mai notati, hanno iniziato a criticarlo. Le farciture erano tutte mescolate e anche quelle superficiali avevano perso il loro sapore.
Quando mi sono accorta che l'unico modo per mangiare il mio Dolce (che tra l'altro nessuno voleva più mangiare!) era con un cucchiaino ho deciso che gli Assaggiatori non facevano per me.
Avrei provato a ricostruire il mio Dolce da sola e non avrei permesso a nessuno di assaggiarlo di nuovo!









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